lunedì 25 febbraio 2013

Rovaniemi: la città delle otto stagioni



Gli antichi abitanti della Lapponia e i Sami non si sono accontentati di quattro stagioni ma hanno diviso l’anno in otto periodi: primo inverno, inverno, tardo inverno, primavera, estate, tarda estate e autunno. Le quattro stagioni principali sono state completate da quattro stagioni intermedie. Le caldi notti di agosto al chiaro di luna fanno parte dell’estate ma in questo stesso mese qualcosa preannuncia la limpidezza e la malinconica luce dell’autunno. Basta solo qualche notte di gelo e la tarda estate diventa presto autunno. Quando le foglie cadono a terra e le rive del lago sono avvolte dalla foschia notturna e da un sottile strato di ghiaccio, è già autunno inoltrato ma non ancora primo inverno.

L’anno comincia con un gelido inverno. Le feste di fine anno sono finite, è buio, fa freddo e c’è silenzio fino a quando tra marzo e aprile, subito dopo il martedì grasso, comincia la primavera delle croste di neve. La luce aumenta considerevolmente sebbene le notti siano ancora buie e fredde. Ma con la luce, anche la natura comincia a svegliarsi: se nel periodo primaverile del disgelo la terra è ancora coperta di neve, cominciano a vedersi le prime zolle di terra nuda dove nascono le prime piante e dove partoriscono le renne. Le prime mosche della pietra si aggirano tra le croste di neve sulle rive.

Quando il sole non tramonta più, comincia l’estate verde chiaro, ossia il periodo del sole di mezzanotte. Tutta la natura vive immersa in un’estasi incessante che dura 24 ore al giorno. Ma già con la fioritura dell’epilobio ha inizio il periodo del raccolto e le giornate si accorciano. A ciò fa seguito lo sfoggio dei colori dell’autunno, che ricorda che presto tutta la natura sarà coperta dal ghiaccio e dalla neve. Quindi arriva la prima neve che però si scioglie già con il prima clima temperato. Dopo questa neve, le fredde temperature che seguono, ghiacciano la terra.

Il ciclo dell’anno si chiude con l’ultima stagione, il periodo buio di dicembre, ossia un lungo e continuo periodo di oscurità. Il buio finisce nel periodo di punta dell’anno, il Natale, momento in cui si celebra la nascita del nuovo, la luce e ci si lascia il vecchio alle spalle.

La suddivisione dell’anno in otto stagioni ha le sue buone ragioni. Si guardava ai segni del tempo per sapere che cosa bisognasse fare e quando. Lo stile di vita nordico diede vita al carattere e alla mentalità del nord che imitavano la vita propria della natura. La natura è sempre in uno stato mutevole, presente nelle stagioni che si alternano incessantemente. Similmente, l’uomo si trova in uno stato intermedio, sempre in un viaggio perpetuo da qualche parte. L’uomo vive orientato verso il domani.

Le strutture e le istituzioni sociali cambiano ma la mentalità creata dalla natura si mantiene quasi inalterata attraverso le generazioni. Anche le otto stagioni si sono conservate. Guidano ancora in molti modi le nostre azioni, le nostre sensazioni, i nostri pensieri. Le otto stagioni danno il ritmo anche a queste pagine in rete. Le foto e i colori delle pagine cambiano insieme alle stagioni.


IL GELIDO INVERNO


16.1 – 28.2

Il ciclo delle otto stagioni comincia dal gelido inverno. Le feste di fine anno sono seguite da calme e gelide giornate, e l’aurora boreale illumina i giorni bui danzando nel cielo. Il buio inverno è l’occasione per trascorrere insieme del tempo attivamente. Le difficili circostanze hanno insegnato alla gente a unirsi, superare insieme le difficoltà, cercare calore e aiuto nella forza del gruppo. Anzi si può persino dire che più avverse sono le condizioni atmosferiche e più sicuramente si riempiono le piazze e le casette di legno – sia che si tratti di un evento sportivo, un ritrovo di appassionati o una rappresentazione al teatro invernale.


LA PRIMAVERA DELLE CROSTE DI NEVE


1.3 – 14.4

Dai primi di marzo a metà aprile, di giorno c’è molta luce mentre la notte è ancora buia e fredda. Durante questo periodo dell’anno, le persone camminano sul fiume ghiacciato e sulle croste di neve delle foreste. Vanno a sciare, a passeggio, a pesca e perfino a giocare a golf. E tutto ciò avviene come d’impulso, quando cominciano le prime fredde giornate primaverili. Se durante la stagione buia, ci si riuniva all’interno, ora tutti si incontrano fuori. E a frotte. L’aumento repentino del numero di persone può addirittura sconvolgere gli estranei, che potrebbero chiedersi dove fosse nascosta questa fiumana di gente durante l’inverno.


IL DISGELO PRIMAVERILE


15.4 – 15.5

Con l’aumentare della luce anche la natura si sveglia (verso un nuovo periodo di crescita). Il periodo tra aprile e maggio è un tempo di rinnovamento. La terra è ancora coperta di neve ma cominciano a vedersi le prime zolle di terra nuda dove nascono le prime piante e dove partoriscono le renne. Il disgelo primaverile spinge in acqua le prime barche e l’arrivo delle prime mosche della pietra mette i pescatori in movimento. Nel rispetto di una tradizione peschereccia millenaria, ancora oggi l’interesse della gente è rivolto ai fiumi Kemijoki e Ounasjoki e ai movimenti dell’acqua, e al momento del disgelo, si organizzano ogni anno delle scommesse. La corrente non è più come una volta una fonte di sostentamento per coloro che vivono sulla riva del fiume, tuttavia viviamo ancora secondo i suoi ritmi.


IL SOLE DI MEZZANOTTE


15.4 – 15.5

Con l’aumentare della luce anche la natura si sveglia (verso un nuovo periodo di crescita). Il periodo tra aprile e maggio è un tempo di rinnovamento. La terra è ancora coperta di neve ma cominciano a vedersi le prime zolle di terra nuda dove nascono le prime piante e dove partoriscono le renne. Il disgelo primaverile spinge in acqua le prime barche e l’arrivo delle prime mosche della pietra mette i pescatori in movimento. Nel rispetto di una tradizione peschereccia millenaria, ancora oggi l’interesse della gente è rivolto ai fiumi Kemijoki e Ounasjoki e ai movimenti dell’acqua, e al momento del disgelo, si organizzano ogni anno delle scommesse. La corrente non è più come una volta una fonte di sostentamento per coloro che vivono sulla riva del fiume, tuttavia viviamo ancora secondo i suoi ritmi.


IL RACCOLTO

16.7 – 9.9

La fioritura dell’epilobio dà inizio al periodo del raccolto. Le bacche maturano e la gente si reca nelle paludi e nelle foreste alla ricerca di bacche e more di palude. Le luminose giornate estive si accorciano e le sere cominciano a farsi buie.

Si caccia, si pesca, si raccolgono le bacche. Si conservano bacche, carne e pesce per il fabbisogno invernale.


I COLORI DELL'AUTUNNO


10.9 – 14.10

Le passeggiate nella natura continuano anche durante il periodo del raccolto e l’autunno. Lo sfoggio dei colori autunnali è l’ultimo spettacolo della natura prima dell’arrivo dell’inverno. Si apre la caccia e gli appassionati di natura vengono ad ammirare lo spettacolo di colori e a respirare la fresca aria autunnale del nord. Durante l’autunno, sia la natura sia le persone si preparano all’inverno. Nonostante i colori della natura ardano per poi sbiadirsi, il ritmo della città accelera.


LA PRIMA NEVE


15.10 – 15.11

Dopo l’esplosione di colori dell’autunno, arriva la prima neve che però si scioglie già con il prima clima temperato. Dopo questa neve, le fredde temperature che seguono, ghiacciano la terra. Durante il periodo della prima neve, i giorni si accorciano considerevolmente e i teatri e le sale da concerto si riempiono. I nuovi studenti si adeguano al ritmo della città e nelle aziende ci si prepara ai lavori del periodo natalizio. Si prende fiato per il lungo inverno.


LA NOTTE POLARE DEL NATALE

15.10 – 15.11

Dopo l’esplosione di colori dell’autunno, arriva la prima neve che però si scioglie già con il prima clima temperato. Dopo questa neve, le fredde temperature che seguono, ghiacciano la terra. Durante il periodo della prima neve, i giorni si accorciano considerevolmente e i teatri e le sale da concerto si riempiono. I nuovi studenti si adeguano al ritmo della città e nelle aziende ci si prepara ai lavori del periodo natalizio. Si prende fiato per il lungo inverno.